Ex sognatrice
Henry mi ha detto che ho perso le buone abitudini, e ha ragione. Posso dirlo pubblicamente perché lui non mi legge, almeno non mi legge qui. Le ho perse davvero tutte e ancora non ho voglia di mettermi a cercarle. Ho perso la voglia di leggere, il piacere di mettermi i tacchi, lo stimolo a vedermi meglio, a vedermi in forza ed invincibile. Ho perso un po’ di fantasia e forse oggi anche un pezzettino di sogno. Sognare forse era la mia miglior abitudine, la migliore di tutte.
Mi alleno da quando sono piccola a sognare e di sportellate me ne sono presa, ma poi ricominciavo, spostavo visione, obiettivo, mezzi e ripartivo. E qui le sane battute di arresto sono sempre state prese come insegnamento, bugia, non sempre, non sono nata saggia e forte, ma le batoste sono servite poi a farmi scoprire come utilizzarle al meglio. A volte mi accorgo di essere cinicamente lucida e tranciante anche quando dovrei semplicemente piangere un po’. Oggi sono uscita dalla mia delusione al 50 e 50. Una parte di me, fredda e scientifica trova spiegazioni razionali a cui dare il voto di fiducia e una parte invece riemerge come un cadavere al centro del lago, abbandonata.
Un giorno mi metterò a cercare nuovamente tutto, ma non oggi, neanche domani.
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