Tra banane e sceriffi
“Avevo chiesto una bolla ed ho ricevuto una balla”.
Del resto quando non ci si conosce è un attimo prendere un abbaglio o abbagliare. Del resto le bucce di banana le prendiamo tutti e non è un caso che la buccia sia di un frutto tropicale, tropicale e sconosciuto. Nessuno dice “ha preso una buccia di pera!”, nonostante sia ben più scivolosa della banana, perché la pera è local, la pera la conosci, la pera la sai trattare. È successo così tra me e la nuova cassiera del mio micro-mercato di fiducia. Ci eravamo antipatiche. Sconosciute e abbagliate. Poi un giorno ho azzardato una parola in più e ora mi porta anche la spesa in macchina se non c’è gente. Lei è il mio spartiacque, è la persona che segna la fine della mattinata lavorativa e l’inizio del vero duro lavoro.
Io amo fare la spesa e vedere persone che mi piacciono mentre faccio una cosa che mi piace è importante. Ora ancora di più. Io odio i super mercati: non mi saluta nessuno, non mi consiglia nessuno, le verdure non me le da nessuno, e c’è sempre una vagonata di gente alla cassa. Nel mio micro-mercato invece mi salutano tutti, anche con la mascherina, scambio idee per il pranzo al banco dei formaggi e le verdure me le pesa Marco. Marco è il top. Riesco a vedere il suo sorriso anche se non posso vederlo e se mi serve l’acqua me la carica in macchina. Durante i vari lockdown il mio micro-mercato è stato un bar, un’estetista, un ristorante, una palestra, una parrucchiera, una farmacia…ah no! Farmacia no, quella era aperta.
Ora che dal 15 ottobre ci saranno tanti sceriffi spero solo che queste persone possano lavorare con lo stesso entusiasmo, senza sentirsi ingabbiati e che magari tutti a casa abbiano una green passera che li aspetta, o un green passero. ♥️
Commenti
Posta un commento