Giulia




 Il 23 settembre di 33 anni fa, da figlia unica divenni sorella maggiore. Unica lo sono rimasta, ma come tutti, nè più nè meno. 

Mia sorella arrivó con due mesi di anticipo in una tiepida mattina piovosa di inizio autunno  mentre io ero ero ad affrontare quel gran casino della prima media. Mia sorella, era piccolina piccolina, ma poi si è fatta, ed oltre ad avere questo ruolo importante di sorella minore, è diventata una grande persona. Mia sorella appartiene al genere “buoni a prescindere”, in trentatré anni non l’ho mai sentita dire una parola storta su qualcuno, neanche su di me. Non ci assomigliamo per niente. Lei ama i gatti, io i cani, lei va d’accordo più con la mamma ed io con il babbo, lei è bionda vera e ha gli occhi azzurri, io bionda finta e un occhio verde. Però abbiamo portato entrambe l’apparecchio e forse i nostri sorrisi si assomigliano. Mia sorella non è di quelli che adottano le foche a distanza, spediscono salsa di pomodoro  fatta in casa o pandori a Natale ai nonnini, mia sorella è buona nel quotidiano, nelle piccole cose, nell’immediato, nella semplicità e nella sincerità. Quando è nata volevo sempre stare con lei, il mio essere sola era finito per sempre  e non potevo di certo andare a scuola! Ricordo che quando ci fu il funerale del bisnonno, il mitico Nonnogisto che scappava di notte, si perdeva, beveva candeggina e mi chiedeva di continuo chi fossi, io fui felicissima di rimanere a casa a badare a lei. Finalmente potevo cambiarle il pannolino, farle il bagnetto, provarle i vestitini, farle un ciuffetto tipo Yorkshire  e soprattutto darle il biberon con qualche plasmon sciolto. Avevo undici anni, ero una bambina piuttosto sveglia  e mi buttavo a far tutto,  anche la mammina. Purtroppo quella bambina/mammina sparì  l’anno dopo quando vennero i ladri nel cuore della notte e assieme ai gioielli della mamma rubarono anche tutto il mio coraggio.  

Da quel momento devo dire che ho ricordi davvero confusi. Ricordo più che altro la paura di tutto. 

Quindi cara Giulia se potessi farti un regalo che vada oltre le carte di credito, i certificati verdi, le zone rosse e gialle, ti regalerei una scorta di coraggio. Coraggio per abbattere siepi, scalare alberi, costruire sogni. Coraggio di guardare avanti e indietro, di camminare nel buio, di nuotare con le meduse  e soprattutto il coraggio di amare, sempre. 

Ps Fossi in te un paio di foche le adotterei.  

Con amore tua sorella 





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