Vuoto d’aria


 Ieri ero felice, ieri c’era il vento, adoro il vento. Mi è sempre piaciuto fin da bambina, lo usavo per far volare cose e per asciugarmi i capelli. Lo faccio ancora. 

Il vento se ne frega se c’è il sole, se piove, se c’è la luna o è pomeriggio, lui può arrivare in ogni momento a suo piacimento. Può ricoprirti di sabbia o riempirti  le vele, può far girare le pale e a volte anche le palle. Non puoi vederlo puoi solo sentirlo, con le orecchie, con la pelle. Tu sei un po’ vento. Ieri è arrivato carico dei tuoi pensieri e dei tuoi profumi, l’ho sentito da lontano poi mi ha avvolta, non mi sono mossa. 

Oggi c’è questa  cappa malindiana che ti toglie ogni slancio, ho declinato tutti gli inviti. Alterno divano e letto portandomi dietro il libro che sto leggendo, giro in mutande e maglietta bianca. Non sono da colori oggi, anche l’elastico che mi tiene alti i capelli sulla nuca, è color niente. Mi accenderei una sigaretta ma non ho mai fumato. 

Oggi non c’è vento, ci sono le nuvole ed il sole ma è tutto tremendamente statico e monocromatico. L’unica cosa piacevole è il silenzio. Finiró per farmi una vasca, un gin tonic e compagnia, tutto insieme. 

 

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