12 luglio


Ieri era il compleanno di mia nonna, non so quanti anni avrebbe compiuto ma so che non la vedo da 13 anni. In questi giorni vado a letto con una sua camicia da notte, azzurra con fiori colorati, ricordo perfettamente quando la vedevo addosso a lei. Per fortuna a volte la sogno, ci parliamo, cuciniamo, perché altrimenti non so come farei senza di lei. Io auguro a tutti di avere o aver avuto una nonna come lei:  buona, premurosa, simpatica, tosta, non si faceva mica prendere in giro la nonna Giglio. Aveva un nome di un fiore, come me. 
Quando penso a lei, penso di essere stata la bambina più felice del mondo, la più amata. Oh quanto mi amava la nonna: -sei il mio amore tu-, me lo diceva sempre, spero di averle detto “ anche tu”, almeno una volta. 
Per anni sono stata pelle e ossa, da non credere, e mia nonna mi dava da mangiare ad ogni ora del giorno e della notte, e mangiavo, era tutto squisito, era bravissima a fare ogni cosa, ma io non ingrassavo. Mi ricordo lo sconforto quando mi pesava, “Erica sei sempre 30 chili”, se mi vedesse ora, nelle mie morbidosità, le darei grandi soddisfazioni. 
Ma non stavo mai ferma, non ingrassavo, bruciavo. 
Da piccola, fino ai 13/14 anni, ero sempre in bicicletta, anche per andare dai nonni usavo la bici, mai preso un tram. La chiamavo prima di partire,  so ancora il numero a memoria, così lei mi aspettava al cancello. 

Quando ci ha lasciati, non ho potuto piangere come avrei voluto, avevo Giulio nella pancia e non potevo trasmettergli un dolore così grande, ho aspettato. Poi abbiamo pianto tutte le lacrime del mondo, il nonno ed io per lei e Giulio per le coliche.  Pomeriggi a piangere. Un anziano, un neonato ed una neo mamma bis.         Una volta, ero già grande, la nonna mi chiese se una volta morta le avrei portato i fiori al cimitero, io le risposi di no e le dissi che glieli avrei portarti da viva. Così ho fatto, quando l’andavo a trovare le portavo un fiore, una pianta, una roba improvvisata, lei mostrava gioia a tutto, ad ogni gesto d’amore. Avevamo iniziato a fare dei pomeriggi in cucina, siamo riuscite a fare piadina, tortelli, cappelletti, poi si è ammalata e abbiamo dovuto rimandare. Riprenderemo un giorno. Come riprenderemo le nostre partite a carte. 
Spesso si sente dire: “ ah non ci sono più i giovani di una  volta”, beh mi verrebbe da dire che non ci sono più neanche i vecchi di una volta. 
Con amore, ogni giorno, la tua nipote di mezzo. 
 

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