31 luglio “Bentornata un cazzo!”


Sono sempre felice di tornare a casa, ai miei ritmi, ai miei amori, ai miei colori, alla mia cucina, ma questa volta avevo trovato altri ritmi, altri colori e andavo al ristorante. Non ho avuto il famoso “mal d’Africa”, mai, neanche quando ho fatto il safari, questa volta invece mi è venuto il “mal d’Isola”. 
Come dice Paola, quello è un piccolo mondo, puoi scegliere di uscire o puoi scegliere di restare lì dentro, io ho optato per la seconda. Poche persone, ben distribuite, sceglievi tu chi vedere e a che ora, c’erano il mare e la montagna, la pace e la pace. Quelle poche volte che sono dovuta uscire per fare la spesa, non vedevo l’ora di rientrare, una grande ed esclusiva comfort zone. Quando lunedì mi chiederanno se ho visto quello o quell’altro dirò si a tutto, mentendo. 
Per quanto riguarda gli amori, che dire, Otto l’ho recuperato ieri sera tardi, due erano con me, anche se in realtà non mangiavamo neanche assieme, e l’altro sempre per mare. Forse sarei stata contenta se ci fosse stato lui qui ad aspettare me, qualcuno ad aprirmi  la porta e…”Bentornata amore!!!!”.( senza forse) 
Invece sono tornata e devo continuare ad aspettare. 
In vacanza non ci pensavo, non pesavo l’attesa, vivevo e basta, cosa che qui non riesco a fare. Qui peso tutto tranne me stessa, mi deprimerei ancora di più. 
Mi devo ricalibrare. 
Forse dopo 4/5 lavatrici avrò ritrovato l’assetto giusto, forse dopo gli abbracci di Ale, Chiara, Paola, Ruth, Lari…avrò nuovamente i miei ritmi. 
Un anno ricordo che al rientro dalla montagna avevo così voglia di rivedere mio babbo che abbracciandolo mi misi a piangere con i singhiozzi. Quest’anno appena lo vedo me lo mangio vivo dato che mi ha fatto fuori 4 piante e che nell’orto c’è una giungla con zucchine di mezzo metro da dare alle galline e pomodori capottati  su se stessi. L’ho già detto a tutti che sono incazzata nera per la storia delle piante crepate! A tutti!! 
Datemi 48 ore per ritrovarmi che mi sono smarrita. 
Ciao 

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