3 giugno
Caro Comandante del mio Cuor,
pensavo che tu potessi esercitare questa tua carica unicamente in mar,
mi sbagliavo.
Questo diario di bordo è nato con te, per te, a volte scrivo di me, per me,
altre sento il bisogno di prendere la tangenziale e tornare al noi.
Mi manchi.
Devo dire che mi sembra un mese che non ti abbraccio e in realtà sono 10 giorni,
ho ricontrollato due volte il calendario e incredula ho anche contato con le dita, mi sono bastate.
Probabilmente mi capita la stessa cosa quando mi metto a dieta e mi tolgono la pizza.
Ti ricordi quando abbiamo iniziato a scriverci e ti ho detto che pizza e amore per me erano sullo stesso livello, beh ora tu sei un gradino sopra, almeno ad una marinara.
Ieri mi hai detto che forse nel fine settimana hai due giorni a terra e a me la terra è mancata, da sotto i piedi. Ho iniziato ad elaborare piani, a montare impalcature e a riscrivere la sceneggiatura, quel "forse" ha messo l'interruttore su ON, quel "forse" tanto amato da Leopardi.
Secondo il poeta più crediamo di avere la verità in tasca, più ci allontaniamo da questa; "forse" la parola più bella del vocabolario, un semplice avverbio che apre le porte alle possibilità e non alla certezza.
Nel forse si racchiude un desiderio, uno slancio umile, realista e vero, non ci sono illusioni, che rischiano di trasformarsi in delusioni, c'è solo la verità e come tale va protetta e capita.
Forse ti vedrò, è una grande apertura, ed il forse non ti vedrò, non mi fa più paura.
con tutto il cuore
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