16 giugno



 

In tutti gli sport che ho praticato nella mia vita, ho sempre scelto compagni di gioco molto più bravi di me. Per loro poteva essere snervante tirarmi  la pallina, passarmi la mazza, o la cuffia, invece per me loro erano un esempio, lo stimolo. Io mi applicavo ma ero scarsa quasi in tutto. 

Anche a scuola non sono mai stata la più brava della classe, sempre sul sette e mezzo, ma mai nove per intenderci. E mia mamma tornava a casa ogni volta con questa frase: “puoi fare di più”. Io ero convinta di dare il massimo, come negli sport. Solo ora che sono lontana anni luce dal quadro, riesco a vedere chiaramente la figura, i colori, i bordi e tutte le sfumature. Potevo fare di più, molto di più. 

Evidentemente mi limitavo, ero una limitata. 

Ho avuto un grande riscatto con l’amore praticandolo e donandolo in modo illimitato;  ho dato più che ricevuto e ho sempre scelto avversari, concorrenti, soci, molto più scarsi di me. Dovevo insegnargli tutto  e questa cosa mi piaceva da matti, quando giocavamo al dottore e al paziente, io ero sempre il dottore. Crescendo ho iniziato ad ascoltare qualche consiglio, qualche voce interiore e sopratutto la mia terapeuta: “se vuoi un uomo al tuo fianco devi  lasciargli lo spazio per farlo”. Dovevo stare ferma, osservare, capire. In questo modo la selezione era rapidissima, ma lo erano anche le delusioni. Ancora oggi mi chiedo se ero io che uscivo dall’illusione o loro dalle mie aspettative. 


Tutto ha iniziato a prendere un po’ più un colore quando ho visto chiaramente la mia figura, i miei limiti e le mie fragilità. Ecco, al di là dei miei confini più intimi c’erano le delusioni e le aspettative che regalavo e che, ancora oggi, posso infiocchettare e recapitare a mano se uno non ci vede bene. Solo la conoscenza, la pazienza, la comprensione e tanta intelligenza possono far sì che non si giochi più con quelli tanto più forti o con i derelitti della società, ma si scelga di giocare con chi è al nostro livello, simile a noi, in tal modo lo scambio può essere bello e se abbiamo culo, anche bellissimo e per gioco potrebbe diventare  la partita della vita, ma non facciamoci illusioni. Ciao 

Ps 

Sull’altalena sono sempre stata una campionessa, ci tiravo talmente che una volta la struttura si sgancio dal terreno e voló via con me. 

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