10 giugno

 




Questa non è una sensazione di fallimento, è più una sensazione di mancata trasmissione. Non ti ho trasmesso l’importanza del sapere, la bellezza di conoscere le cose, la potenza della cultura. Ho sempre saputo che non esiste Dna che tenga, che non passano per osmosi certe attitudini, ma credevo che con l’esempio ci fosse un minimo di imprinting. Invece pare che a te non freghi nulla se hai perso. Perché è così hai perso, hai perso un anno; perso un anno nei tik tok, perso un anno nelle serie più cool di Netflix, perso un anno in Instagram e perso un anno nel telefono. Questo anno l’hai perso, andato, non torna più. Dovrai sederti nello stesso banco e aprire gli stessi libri, vedere gli stessi professori, sentire  parlare delle stesse cose, potresti fare gli stessi errori, non capire e fare spallucce. Potresti continuare a dirmi che va tutto bene quando invece va tutto male. 

Oppure potresti essere curiosa, metterci del tuo, approfondire, scoprire, far tuoi certi concetti, potresti immaginare la tua testa come una biblioteca ed archiviare tutte le tue conoscenze. Potresti avere tanto da raccontare, potresti scrivere libri, potresti inventare pozioni, frazioni, canzoni….

Sono certa che anche tu bestiolina troverai la tua strada e farai ció che più vorrai, ma ricordati che tutto questo superfluo che vedi ovunque, tutta questa apparenza e banalità, tutto si spegnerà. Solo il fuoco che arde dentro di te sopravvivrà per sempre e questo fuoco è il sapere, devi alimentarlo. Per farlo hanno inventato un posto dove siamo stati tutti, si chiama scuola. Scuola fa rima con vola, imparerai a volare. 

Sempre tanto amore per te, mia stronza e bellissima primogenita.

La tua mamma 




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